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Museo della Resistenza
i sentieri della memoria

Allestimenti | Chiusa di Pesio (CN) | 2004

LUOGO

COMMITTENTE

DATA COMPLETAMENTO

PROGETTISTA

Chiusa di Pesio (CN)

Comune di Chiusa di Pesio

2004

arch. Valeria Cottino

La realtà territoriale, sia dal punto di vista culturale sia amministrativo, con la nota ricchezza di luoghi legati alla memoria della lotta di liberazione sono fattori che consentono, a pieno titolo, di considerare Chiusa di Pesio una zona importante per la realizzazione del progetto del primo museo di storia piemontese territoriale contemporanea.

Il materiale era custodito nella Biblioteca Comunale dove non poteva essere esposto diventando di difficile condivisione. Inoltre la documentazione si presentava su supporti eterogenei e di obsoleta fattura. Per questo il Comune ha deciso di utilizzare i locali inutilizzati della vecchia sede comunale, di restaurarli e adibirli a sede espositiva.

L’intento è stato quello di dotare il Museo di una struttura che potesse essere utilizzata in modo polivalente, dando il giusto spazio all’esposizione permanente e nel frattempo punto di incontro per conferenze e proiezioni legate ai temi della Resistenza. 

Il nuovo Museo è diventato quindi estremamente flessibile, così da permettere la sua crescita con future acquisizioni di materiale fotografico, bibliografico e video, diventando anche sala di consultazione per studiosi del settore. 

Le tre sale espositive sono state pensate come degli organismi aperti così da consentire agli operatori del Museo di organizzare lo spazio e i percorsi a seconda del materiale da esporre e dei differenti fruitori o in occasione di manifestazioni particolari.

La struttura progettata richiamandosi ai principi delle vecchie scale ponte delle biblioteche, permette un facile spostamento dei pannelli agganciati su binari metallici posti lungo le pareti. A circa un metro di distanza in modo speculare, altri binari formano una sorta di tessitura aerea, creando una quinta che delimita il percorso espositivo. 

A queste sale si aggiunge una sala proiezione, un ufficio, una sala consultazione. Ampio risalto è stato dato all’illuminazione, che oltre a definire il percorso, permette una corretta identificazione del materiale esposto.

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