Lou Estela
Chalet - Bed & breakfast
Architettura Alpina | Moiola, Cuneo | 2021
LUOGO
ANNO DI REALIZZAZIONE
PROGETTISTI
Moiola (CN)
2020 - 2021
arch. Dario Castellino, arch. Valeria Cottino
Lou Estela nasce dalla necessità di salvare e restaurare un tipico metato di montagna; un essiccatoio di castagne, ormai inutilizzato, a pianta quadrata, con muri in pietra e copertura in legno e lamiera. La sua limitata superficie non consentiva l'inserimento degli ambienti necessari per soddisfare i comfort primari di una residenza privata, destinazione tipo voluta dalla committenza, rendendo necessario l’inserimento di un corpo aggiuntivo che si integrasse con il paesaggio e il contesto circostante dove l’esistente non è dimenticato ma bensì consolidato e recuperato aggiungendo un'estensione, un corpo ex novo, totalmente in legno locale che si pronuncia verso le alpi piemontesi.
Il nuovo volume non si sviluppa seguendo l’unidirezionalità del metato, ma assume una forma organica e slanciata, quasi fosse in cerca dell'illuminazione solare verso sud e delle migliori viste che la vallata ha da offrire. Questa particolare forma, insieme allo sfalsamento delle assi di legno sulle facciate e la rastremazione del corpo stesso verso l'esistente, creano movimento e gioco, dando alla struttura dinamismo. Nonostante l’evidente contrasto materico tra i due elementi, essi dialogano in modo armonico, ponendo nell’esistente la zona notte e nella componente nuova la zona giorno.
L’inserimento nel contesto è dato dall’attenta scelta del materiale: larice del luogo, lavorato in una segheria locale e resistente agli agenti atmosferici tipici del clima montano. I materiali esterni riflettono quelli interni; la zona notte è trattata con una finitura scura che riprende l’annerimento delle pareti in pietra causato dai fumi dalle essiccazioni; la zona giorno è rifinita da pannelli in legno chiaro di quercia per accogliere al meglio la luce proveniente dalla grande vetrata. Il punto di unione tra le due strutture ospita invece un blocco di servizio in pareti a secco di colore bianco, contenente al suo interno il bagno e all'esterno la cucina e gli accessori della camera da letto.
La copertura dell’essiccatoio è stata smontata per inserire al suo interno uno strato di calce canapa utile all’isolamento per poi essere nuovamente ripristinata così come in origine, si è realizzato inoltre un vespaio sul quale è stata gettata una pedana di cemento come finitura per la pavimentazione, diventando anche la testiera del letto e i gradini che mettono in comunicazione la zona notte con la zona giorno. Il nuovo volume è costituito da una struttura portante in legno con interposto isolante, montata al di sopra di un basamento in cemento armato dove i puntoni progettati a diverse altezze, una volta assemblati, danno alla linea di colmo un andamento sinuoso. L’accesso si apre sul lato est attraverso un portale in ferro verniciato nero.
Le scelte che hanno definito questo intervento vogliono dichiaratamente sottolineare la differenza temporale tra architettura rurale antica e architettura contemporanea, secondo i principi di distinguibilità e reversibilità dell'intervento di restauro.
CREDITI FOTOGRAFICI: Fabio Oggero
CALCOLI STRUTTURALI: ing. Ivano Menso e arch. Nadia Frullo | CALCOLI ENERGETICI: arch. Alice Lusso e ing. Emanuele Dutto | IMPRESA COSTRUTTRICE: Fratelli Cocordano Franco e Germano Vinadio | IMPIANTO ELETTRICO: Pellegrino Gabriele Bernezzo | IMPIANTO TERMICO: Dalmasso Renato Robilante | LEGNO STRUTTURALE: tavolati e isolanti Segheria Pedona | SERRAMENTI: Sibilli Osvaldo (Aisone) | ARREDI: Martina Design (Manta), Ga,Ma arreda (Bernezzo): Poltrone Egg Chair HQ Fritz Hansen, sedie da pranzo Yosh SKLUM, tavolo Tulip SKLUM | LUCI: Tecnoluce (Dronero): lampada Parentesi, Flos | FABBRO: Dovero Davide (Demonte)/Metallo (Borgo san Dalmazzo) | TENDAGGI: Tendenze (Cuneo) | ARREDO BAGNI: Casa Oikos (Borgo san Dalmazzo) | DECORATORE: Giordano Graziano (Boves)